Maschi che “s”parlano delle femmine, Femmine che “s”parlano dei maschi ... Per celebrare al fine la vita che contempla l'unione dei due esseri. Commedia popolare in lingua veneta ambientata nel 1938
[Commedia dialettale] [90 minuti] [video] [
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PROSSIME DATE
Trama
Le donne del paese decidono di partecipare, senza dirlo ai mariti, alla gara di ballo riservato alle massaie rurali della provincia di Verona indetto dal podestà su generosa proposta della Nobildonna Contessa Nora Giusti del Giardino. Gli uomini scoprendo l'intenzione delle mogli decidono di concorrere a loro volta con la precisa intenzione di vincere e di dare una lezione alle femmine! Ci riusciranno?
Note di regia
Nella storia del teatro, prima di trovare un accenno ad una figura femminile, bisogna arrivare al tempo della Commedia dell’arte, quando si parla di alcune donne in qualità di attrici, e poi inoltrarsi nell’Ottocento dove finalmente le cronache sono costrette a registrare con frequenza qualche nome. Idem dicasi per la voce autrice. Per molti secoli non c’è.
All’inizio del teatro occidentale, gli autori, per le loro tragedie imperniate sui grandi temi della vita, sui sentimenti e sugli eventi di guerra e di pace, non potevano evitare di dare alla donna (madre, sposa, figlia) un ruolo decisivo. Tuttavia, ad interpretare le parti femminili erano uomini. Eppure, delle opere del teatro greco antico che conosciamo, quasi la metà hanno titoli femminili.
Il teatro greco infatti è ricco di figure femminili memorabili: Medea, Elena, Fedra, Antigone, Elettra, Ecuba. Paradossalmente, mentre il ruolo pubblico delle donne nell’antica Grecia era ridottissimo, i personaggi femminili rivestono un’enorme importanza nei testi letterari. Se nell'Atene di età storica le donne erano giuridicamente e politicamente marginali, nella letteratura che parlava di Micene e di Troia, di Corinto e di Tebe, le donne contavano: scatenavano guerre (Elena), sfidavano i sovrani (Antigone), si ribellavano ai mariti (Medea). Gli aspetti del comportamento femminile esplorati nel teatro classico mettevano, dunque, in scena inquietudini fortissime. Il paradosso più grande consiste proprio nel fatto che questi personaggi femminili “forti” erano recitati da attori maschi (come accadrà poi nel teatro di Shakespeare, sebbene vi sia qualche elemento per sospettare che vi fossero donne che recitavano, illegalmente, mascherate da uomini)
Platone, nella Repubblica, criticava questa pratica: chi recita personaggi moralmente condannabili o psicologicamente deboli (come una donna che si dispera per amore) acquisisce le loro caratteristiche anche nella vita reale.
Dopo questa prefazione potreste immaginare, a ragion veduta, che lo spettacolo che vi apprestate ad assistere, possa in qualche modo avere a che fare con motivazioni o fatti della storia del teatro.
Invece, ciò che ci ha spinti in quet'impresa è una ragione molto, molto più semplice:Recitare una parte del sesso opposto per l'effetto comico è una lunga tradizione del teatro comico.
Se poi riusciamo a far passare il concetto dell'accettazione delle reciproche diversità come ricchezza, il fatto che le bugie costruiscono castelli di sabbia e magari accade che si concretizzi il sopracitato pensiero di Platone “ :) “ , allora avremo fatto centro!
Clara
Femene
'na lagrima che sbrissia
ma che suito se suga
butini che core intorno
e tuti insieme i suga
robe fate a olte de scondon
ma solo par 'na bona rason
sento mestieri tuti smisiai
par mandar 'vanti la fameia
pochi lamenti e tanti fati
l'e proprio 'na meraveia
parole sercà par sciararse
par no' cascar nele farse
'na caressa sempre pronta
e la porta sempre verta
profumo in te la casa
e sempre calda 'na cuerta
ci sarà 'sta creatura del mondo?
Tuti...
parchè semo tuti un poco femene...in fondo!
Informazioni
Autore
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Clara Sartori
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Genere
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Commedia popolare
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Lingua
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Dialetto veneto
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Durata
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Due atti (Circa 1 ora e 30 minuti)
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Altre Info
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Canti dal vivo
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Cast
Aspirante regista
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Clara Sartori
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In scena
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Marino Preite, Angelo Dalli Cani, Umberto Zamboni, Narciso vesentini, Vale Brumey, ValeriaTerron, Andreina Lorenzoni, Sara Mazzei, Mariarosa Barbi.
Con la pertecipazione di Luna Conati, Davide Bettonte, Jessica Stoican.
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Tecnici
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Federico Bettonte
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Musiche dal vivo
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Coro “ I vilan de la Bastiola” con il maestro Ernesto Guerriero
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Coreografa-costumiste
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Pierina Fochesato Flaviana Conforto
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Scene
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Augusto Bettonte
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Grafica
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Riccardo Dalli Cani
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Scheda tecnica
Contesto
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Teatro o palco all'aperto o al chiuso
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Palco
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Minimo 6 m di larghezza per 5 m di profondità
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Impianti
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La compagnia è indipendente per l'impianto luci e audio
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Carico elettrico
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min. 8 kw, volts 380 3P+N+T. Presa pentapolare 32 A a palco
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SIAE
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Testo e musiche non tutelati
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Costo
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Da concordare (
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- 3298821528)
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